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About

Elena Guerreschi nasce a Verona nel 1971: si laurea a Bologna in Ingegneria Edile e consegue successivamente un Master di I livello in Project Management all’Università di Verona. In seguito lavora per molti anni come libera professionista nel campo della progettazione architettonica e del design.

Nel 2009 è nominata Amministratore Delegato nell’azienda di famiglia e parallelamente inizia a sviluppare alcuni concept artistici.

Nel 2015 inizia a collaborare con l’artista Federico Ferrarini e comincia a frequentare assiduamente l’ambiente fieristico contemporaneo, arrivando a declinare sempre di più il suo sapere nel campo artistico.

Grazie all’approfondita conoscenza teorico e pratica della sfera architettonica, la Guerreschi sviluppa un approccio all’arte decisamente poliedrico e pulito: l’ulteriore impiego della fotografia e lo studio accurato dei materiali fanno inoltre sì che l’Artista acquisisca una visione estremamente tecnica e speculativa della creazione.

Dopo varie sperimentazioni, dal tessuto ai metalli, passando per i pigmenti, l’Artista ha trovato nelle resine la sua tecnica favorita.

Nel novembre 2017, insieme a Ferrarini, approda nel quartiere del Marais a Parigi collaborando sia dal punto di vista ingegneristico progettuale che da quello esecutivo al progetto Blublock durante l’iniziativa The Denim Pop Up Street: insieme hanno ideato e realizzato un albero di grandi dimensioni composto da infiniti tasselli rivestiti di tessuti jeans e pezzi di prototipi di lavorazioni industriali nel campo del denim.

Sempre nel 2017 inizia a sviluppare alcune opere in resina epossidica fino ad approdare alla serie concettuale Circlemap: questi dischi concentrici di resina, distinti tra loro solo dall’uso netto della policromia e delle forme architettoniche basiche e trasparenti, definiscono con chiarezza il percorso dell’Artista, scevro da ogni forma di decorativismo o sovrastruttura.

Concepitili come “segnali luminosi”, i Circlemap della Guerreschi sembrano richiamare all’attenzione l’osservatore, in quanto interpreti di una segnaletica stradale elevata che va oltre la mera realtà quotidiana: rispetto all’originaria visione ingegneristica ed architettonica, l’Artista crea una sua mappatura dello spazio capace di dialogare simbolicamente con le orbite come codici di percorrenza.

Le sue sculture luminose entrano così in modo diretto e inconfondibile in un contesto analitico, una sorta di “codice di segnalazione” che vuole arrivare ad una sintesi del concetto di orientamento cosmico.

Conclusa l’esperienza Circlemap, la ricerca di Elena Guerreschi prosegue toccando anche il tema paesaggistico con la serie Layer – landscape into material lines: in questa nuova sperimentazione l’Artista lavora alla scomposizione e alla ricomposizione della fotografia, il tutto rimanendo fedele e coerente alla sua visione di forme basiche e fasce cromatiche.

L’ultima fatica creativa della Guerreschi è la serie Sweet Dreams, nella quale l’Artista affronta il tema delle contraddittorie memorie d’infanzia in un’ottica decisamente originale, al limite del paradossale. Immaginate come nuvole in cui ogni spettatore si può identificare, queste opere in realtà nascondono un preciso quadro tecnico e una conoscenza dei fondamenti dell’arte contemporanea: la scelta di partire da un elemento essenziale come il cubo, pietra miliare della corrente Cubista, e di riempirlo di minuscoli zuccherini/pigmenti secondo la logica puntinista, rivelano la minuzia con la quale la Guerreschi affronta l’atto creativo, ma, al contempo, tradiscono quella irrefrenabile e delicata fanciullezza che dovrebbe abitare ogni animo artista.